Un buon spumante è l’ideale per un brindisi ma anche per accompagnare un aperitivo, un antipasto, tanti sfiziosi piatti o un goloso dessert. Le bollicine, apprezzate in tutto il mondo, sono sempre associate a festeggiamenti e celebrazioni di ogni tipo. Ma cosa rende così speciali gli spumanti?
Ovviamente è la presenza di anidride carbonica disciolta che crea una sovrappressione di almeno 3,5 atmosfere all’interno della bottiglia. Quando si stappa inizia l’effetto dell’effervescenza che porta allo sviluppo di bollicine e alla formazione di una spuma sulla superficie. E le bollicine sono uno degli indicatori principali di qualità dello spumante: possono essere più o meno numerose, fini o persistenti.
Per ottenere questa eccellenza si utilizza il metodo Classico oppure il metodo Martinotti (o Charmat): entrambi partono da un vino base al quale viene aggiunta una miscela di zuccheri e lieviti la cui rifermentazione è alla base dell’effervescenza dei vini spumanti. Nel primo caso la rifermentazione si svolge in bottiglia con un periodo di permanenza del vino base a contatto con i lieviti molto lungo (può arrivare a diversi anni), mentre nel secondo avviene in recipienti (fermentatori) in acciaio sotto pressione e la permanenza del vino base a contatto dei lieviti è molto più breve.
In Italia la produzione è diffusa in molte zone tra le quali spiccano Lombardia con Franciacorta DOCG (metodo classico), Trentino-Alto Adige con Trento DOC (metodo classico), Piemonte con Alta Langa DOCG (metodo classico), Veneto e Friuli con Prosecco DOC (metodo Martinotti).
Gli spumanti vengono classificati in base alla quantità di zucchero residuo nel vino dopo la conclusione del processo di spumantizzazione. Adottando questo criterio si distinguono in : dosaggio zero (o pas dosé), con un dosaggio inferiore a 3 g/l e senza aggiunta di zucchero dopo la presa di spuma; extra-brut: compreso tra 0 e 6 g/l; brut: inferiore a 12 g/l; extra-dry: compreso tra 12 e 17 g/l; dry: compreso tra 17 e 32 g/l; abboccato: compreso tra 32 e 50 g/l; e dolce: se superiore a 50 g/l.
Per quanto riguarda gli abbinamenti, gli spumanti secchi (dosaggio zero, extra-brut, brut, extra dry, dry) sono indicati per l’aperitivo, accompagnati da qualche stuzzichino oppure durante il pasto abbinati a piatti di pesce crudo come ostriche, crostacei e frutti di mare in generale, piatti di pesce e risotti. Gli spumanti dolci (abboccato e dolce), invece, sono ideali per crostate di frutta o pasticceria secca.
Un consiglio: per poterli apprezzare al meglio, servili ad una temperatura compresa tra i 4 e i 6 °C.